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A due passi dall’asburgica Trieste,  città dall’atmosfera nobiliare, il Castello di Miramare è l’emblema di ciò che fu la dinastia degli Asburgo, anche in Italia. Ricchezza e potere.Edificato sul golfo di Trieste, con occhio nitido, osserva da un lato le acque dell’Adriatico scorgendo in lontananza le coste istriane, dall’altro si gode i colori e i suoni della ricca vegetazione del promontorio di Grignano. Percorriamo un lungo viale alberato mentre le nostre narici si inalano dell’intenso profumo del sottobosco, ancora umido delle piogge della stagione.Lo scorgiamo, con le sue bianche torri di carducciana memoria (Giosué Carducci compose nel 1878 un’Ode barbara dedicata a “Miramar”), la sua struttura architettonica interamente merlata, il suo aspetto imponente e regale che  richiama il gusto romantico del secolo in cui venne progettato, in perfetta simbiosi con gli elementi medievali, gotici e rinascimentali. Eccolo in tutta la sua eleganza e sobrietà. Si mostra alla nostra vista in tutto il suo splendore e ci accoglie al suo interno come solo i grandi aristocratici sanno fare. Carl Junker fu l’architetto viennese che lo progettò nel 1856, ispirandosi ai manieri austro-tedeschi del neo Rinascimento. I suoi committenti furono l’arciduca e imperatore del Messico Massimiliano d’Asburgo e sua moglie Carlotta del Belgio. La residenza fu probabilmente un ampliamento della rocca già esistente. Gusto regale. Si intrecciano in tutto il Palazzo stili architettonici diversi. E gli ambienti riecheggiano gusti eclettici. Goticheggiante <<l’Oratorio domestico>>, in Rococò olandese il salotto azzurro, mentre quelli in stile giapponese e cinese rievocano il gusto orientale. Le venti sontuose stanze del Castello conservano gelosamente i loro arredi originari. Di grande fascino le Sale di Massimiliano e la più caratteristica camera da letto dell’imperatore, arredata come la cabina di una nave. La Sala del trono è il simbolo del potere di una famiglia che dominò su un vastissimo impero e che fu la Casa più antica d’Europa. Rimaniamo incantati dalle ricche tappezzerie in rosso e dai manufatti in oro. Collezioni  naturalistiche. L’arciduca ideò di sua mano il progetto del grande parco, dove elementi all’inglese si fondono con altri all’italiana. Studioso di botanica fece pervenire, con la volontà della principessa Carlotta, rare e pregiate piante provenienti da molte parti del mondo. Scopriamo che, per la progettazione del giardino (venti ettari di terreno), Massimiliano si avvalse dell’architetto Carl Junker e che, per la parte botanica, si affidò al giardiniere di corte Josef Laube. Incuriositi ci soffermiamo ad osservare con attenzione. Il pensiero va ai lontani mondi esotici. Essenze orientali. Non lontano dal parco fu edificato il Castelletto. Nido d’amore per il periodo precedente alla costruzione della grande dimora, ultimata nel 1870. Luogo di tristi ricordi e della lunga malattia di Carlotta (soffrì di una malattia nervosa) iniziata dopo l’uccisione dell’arciduca in Messico, nel 1867. Scrigno di oggetti preziosi. A partire dal 1955  il Castello fa parte del patrimonio artistico dello Stato ed è tutelato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ oggi un Museo aperto al pubblico dove si possono ammirare, oltre agli arredi degli appartamenti imperiali, i dipinti di Carlotta e molte collezioni di rata bellezza e valore. A cura di Maria Teresa Merlino Dimore Storiche – Castello di Miramare Andrea Di Florio Dimore Storiche – Castello di Miramare Fabio Pratali Dimore Storiche – Castello di Miramare Herbert Frei Dimore Storiche – Castello di Miramare Isabella C. Soniak Dimore Storiche – Castello di Miramare Mauro & Sara Dimore Storiche – Castello di Miramare medioman 1 Dimore Storiche – Biblioteca di Massimiliano